martedì 20 febbraio 2018

Mi riconosci.

Sono io quella fotografia
di tanti anni fa
con la tempesta di sabbia
che sferzava i tetti di Kairouan.

Sono io quelle occhiaie e quel viso tirato
a quel funerale di maggio
col vento freddo e la pioggia battente.

Sono io seduto di fianco a te
sigaretta in bocca
e scarponi ai piedi.

E sono io che ti ha accompagnata
per tutti questi anni di  banale vita in comune.

E di tutto il resto non mi è importato nulla .

Poi capisco l'età
e le delusioni
e quello che segue,
e il pensiero della morte,
che arriva,
se arriva,
il pensiero,
e i conti da fare con se stessi
che non bastano mai
a giustificare la nostra stupidità.

Nessun commento:

Posta un commento